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Steven Holl Architects

I Daeyang, famiglia di armatori coreana affermatasi nel campo navale durante gli anni successivi alla guerra tra le due Coree, hanno commissionato a Steven Holl questo progetto con l’intento di creare una residenza che ospitasse anche una galleria d’arte in grado di promuovere la propria immagine.

Per il progetto, che si trova nella prestigiosa zona delle colline di Kangbuk a Seoul, l’architetto si è ispirato alla grafica della partitura musicale di Symphony of Modules di Istvan Anhalt. Ritrovato all’interno del libro di John Cage, Notations, il disegno dello spartito si compone di pentagrammi spezzati e raggruppati in forme geometriche che lasciano ampio spazio al bianco della pagina.

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Questo “bianco” è trasformato in uno specchio d’acqua, che unisce i volumi di tre diversi padiglioni attraverso riflessioni acquatiche e giochi di luci. Non solo musica, ma anche matematica: nelle proporzioni delle forme si ritrovano i numeri della successione di Fibonacci.

I padiglioni fluttuano con leggerezza sull’acqua: sono volumi leggeri le cui forme sono evidenziate dall’accostamento di vetro e rame; gli ambienti al loro interno sono quelli privati, destinati alla residenza della famiglia.

Lo specchio d’acqua costituisce il piano di riferimento del progetto e la divisione anche simbolica tra la sfera privata e quella pubblica. Al di sotto della superficie dell’acqua un unico ambiente collega le cinque gallerie destinate al pubblico, consentendo l’accesso ai tre padiglioni che emergono dalla superficie in blocchi separati.

La sinfonia dei moduli, la musica vivace dell’esterno, si arresta nel livello inferiore, dove un silenzio quasi senza tempo prepara all’incontro con l’arte. Il bianco domina la composizione: pareti, rampe e superfici creano un ambiente di quiete e meditazione. Lo spazio viene attivato e riconfigurato dalla luce dei 55 lucernari che illuminano le gallerie dall’alto. Molti di questi si trovano all’interno della piscina e la luce che passa attraverso l’acqua crea una danza su pavimenti e pareti.

La selezione dei materiali riveste un’importanza strategica nel designare gli spazi e nel guidare il visitatore. Dal rivestimento della corte interna con superfici in calcestruzzo colato entro casseri di bambù – che conferisce spessore e movimento alla texture -, al rivestimento in rame dei padiglioni – per segnare il passaggio del tempo attraverso l’invecchiamento delle superfici -, dal caldo del legno di rivestimenti e pareti dei padiglioni alla freddezza del granito grigio coreano del pavimento delle gallerie: la sinfonia continua e l’architettura della musica si esprime liberamente.

Uno spazio semi-pubblico per ospitare la collezione d’arte privata della famiglia di armatori: un’architettura della musica con riferimenti matematici.


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